Una buona madre by Catherine Dunne

Una buona madre by Catherine Dunne

autore:Catherine Dunne [Dunne, Catherine]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook
editore: Guanda
pubblicato: 2022-10-09T22:00:00+00:00


29

Eileen

Anni ’60

Ho capito chi era nel momento in cui sono scesa dal treno a Amiens Street, trascinando la valigia giù per gli ultimi due scomodi gradini. C’era qualcosa nel modo in cui se ne stava lì in piedi sul binario, con quell’aria decisa che poi avrei imparato a conoscere così bene. Quel giorno, sperai soltanto di poter assorbire un po’ della sua sicurezza.

In parte fu merito del suo cappotto. Pregiata lana beige con un morbido collo di visone scuro. Moda londinese e newyorkese, à la page. Le riviste di moda americane chiamavano quel tipo di collo «a fascia». Le maniche erano larghe e lunghe fino ai polsi e indossava anche dei guanti bianchi candidi. Non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso. Puro glamour da stella del cinema.

Quella bella donna sorrise e venne verso di me. «Sei Eileen?»

«Sì. E tu devi essere Maria.»

Raddrizzai le spalle e le tesi la mano. Majella mi aveva esortato a non essere timida. Falle vedere di cosa sei capace, mi aveva detto. Guardala negli occhi. Devi fare in modo che creda in te.

Ci stringemmo la mano e mi accorsi che mi stava studiando. Ero contenta di avere messo i guanti. Mi resi conto che mi sudavano i palmi.

«Ho sentito parlare solo bene di te» disse. «Benvenuta a Dundalk.»

«Grazie. È un piacere conoscerti.»

Nella mia voce c’era giusto un vago tremito. Avevo superato l’esame? O c’era qualcos’altro che dovevo fare?

Mi ero cucita quel completo un paio di settimane prima: lana bouclé blu scuro, con un profilo rosa intorno alla giacca dai bordi baciati. Gonna a tubo al ginocchio, décolleté blu. Avevo preso la stoffa a una svendita, ma le scarpe mi erano costate una fortuna. Quando mi ero provata il tutto per farmi vedere da Majella, avevo avvertito l’impeto di fiducia che mi dava quel vestito nuovo. Era una specie di luce interiore che mi faceva sentire in grado di fare qualsiasi cosa.

Sei partita con il piede giusto, aveva detto Majella, annuendo in segno di approvazione. E ricorda: scarpe e letto sono investimenti. Ci sei sempre dentro, nelle une o nell’altro.

«Vieni con me.»

Maria si voltò e si incamminò verso l’uscita della stazione, la borsetta ben stretta nell’incavo del braccio sinistro, il cappotto che oscillava elegante. Anche il modo in cui camminava esprimeva sicurezza. La gente si voltava a guardarla, alcuni di nascosto, i più audaci con aperta ammirazione. Era come un luminoso lampo di colore che attraversava rapido l’atrio, facendo sparire le sfumature di grigio circostanti.

So che faticai con la valigia, ma devo essermela cavata perché il ricordo successivo che ho è di me seduta nella macchina di Maria. Mi sorprese che la stazione di Dundalk fosse così simile a quelle che avevo conosciuto a Londra: gli stessi mattoni gialli, lo stesso tetto di vetro e metallo. Non avrei saputo dire se fosse un presagio buono o cattivo. Né l’uno né l’altro, decisi. Quella era la mia nuova vita: dovevo solo andare avanti.

Non so più con certezza di cosa parlammo, io e Maria – di sicuro non



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.